A Scampia Associazione Chi rom e chi no continua le sue attività educative e scende in strada
Vogliamo parlarvi di scuola.
La situazione delle scuole chiuse in Campania è insostenibile perchè paradossale è il sistema di accesso ai servizi essenziali.
La scuola rischia di essere lo spauracchio contro un sistema fallimentare di “non politica” su tematiche centrali per il governo di un Paese e di una Regione.
La decisione di De Luca vuole mettere una pezza ad altri problemi come i trasporti e il sistema sanitario pubblico in gravissima difficoltà.
Su questi grandi temi in questo momento si gioca la partita delle disuguaglianze sociali e si formalizza il modello di esclusione sociale, tra chi può permettersi le cure accedendo al sistema sanitario privato, tra chi ha una famiglia alle spalle e un sistema articolato che consente agli alunni di provare a stare al passo con la scuola e chi no.
Inoltre, quando in casa c’è una disabilità la situazione diventa oltremodo difficile.
La forbice tra le fasce sociali che subiscono questo sistema di disservizi e mancate tutele, si allarga. Però sempre più e a pagare il prezzo più alto sono i minori e le loro famiglie soprattutto quelle più fragili, quelle che non hanno un sistema di welfare che li sostiene.
A pagare sono anche le famiglie mononucleari con bambini con diverse abilità o difficoltà di apprendimento che non possono contare su un sistema scuola strutturato per dare risposte ai loro bisogni.
E ancora le famiglie in povertà economica e educativa che non riescono a dare il supporto educativo e sociale che meritano i loro figli.
Scelte educative
Come associazione ci interroghiamo quotidianamente sulle scelte educative da mettere in campo. Scelte utili per costruire risposte efficaci o comunque necessarie, per dare risposta ai bisogni di tante famiglie e tanti minori che rischiano di vivere sempre più isolati. Persone afflitte da una povertà culturale e materiale.
La protesta
Anche per questo abbiamo sentito importante come Chi rom e… chi no di essere di nuovo in strada questa volta non a Scampia ma davanti alla Regione per chiedere a chi dovrebbe guidarci di mettere mano seriamente a questa città ripensando le politiche sui temi della sanità, dei trasporti, dell’istruzione, fuori dal palco di turno, misurandosi sulla bilancia delle disuguaglianze e dei diritti a garanzia di un sistema di welafare che non escluda nessuno, a partire dai più piccoli e vulnerabili.
Testimonianze dal “Terzo Mondo di Secondigliano”
A Secondigliano abbiamo raccolto la testimonianza di una mamma del c.d. “Terzo mondo” a Secondigliano.
Racconta che suo figlio ha fatto solo 2 giorni di presenza a scuola e questo perché il sistema sanitario e scolastico non sono all’altezza di gestire la complessità che stiamo vivendo.
Anche la scelta della didattica a distanza (Dad) non funziona. L’accesso ai dispositivi e alla connessione, la convivenza dello spazio abitativo tra smart working e Dad o l’impraticabilità delle stesse abitazioni per sostenere materialmente un collegamento internet e l’acquisto di computer sono problemi che abbiamo denunciato già durante il lockdown di marzo.
Ip Ip Urrà, progetto nazionale “Con i Bambini”
Non è possibile arrendersi all’assenza di spazi educativi e di crescita sia dentro che fuori alla scuola, ed è per questo che, proprio in questa fase, lanceremo ufficialmente il progetto nazionale Ip Ip Urrà.
Si tratta di un progetto finanziato dal Fondo di contrasto alla povertà minorile Con i bambini.
5 novembre, conferenza stampa
Saremo insieme ad altre 10 regioni italiane a guardare in avanti e come capofila il 5 novembre presenteremo questa sfida educativa e comunitaria.
L’infanzia come l’adolescenza rischiano di vedere negate fondamentali occasioni di crescita. Parliamo di crescita esperienziale e cooperativa, percorsi di socialità e di relazione, in presenza di un’intera comunità educante “ristretta” nelle sofferenze sociali.
Disagi che questa emergenza sta abbattendo su un intero sistema Paese.