Il 2 agosto è Porrajmos: giorno dello sterminio dei rom ad opera dei nazisti.

Porajmos o Porrajmos (pronuncia italiana: poràimos; in romaní: [pʰoɽai̯ˈmos]; si traduce come “grande divoramento” o “devastazione”.

Con il termine Porajmos, i Rom e i Sinti indicano lo sterminio perpetrato durante la seconda guerra mondiale da parte dei nazisti. Secondo le stime, tale genocidio causò la morte di 500.000 persone Rom e Sinti.

Nel 1899 a Monaco di Baviera si istituisce la Zingeunerpolizeistelle: un apposito ufficio di polizia di controllo della popolazione rom, ribattezzato nel 1926 in “Ufficio Centrale per la lotta alla piaga gitana”.

Hitler fu crudele promotore di un’intolleranza verso il popolo rom. Infatti Hitler emanò delle leggi speciali e durissime, motivate con la necessità risolvere l’emergenza della criminalità.

In Italia i rom deportati furono circa 25.000 oltre ai 7.000 ebrei, a seguito degli ordini emanati l’11 settembre 1940 dal capo della polizia Arturo Bocchini.

Il 2 agosto 1944, in un comunicato di Hitler ordina l’immediata eliminazione di tutti i rom nelle camere a gas, il Porajmos.

Ma la discriminazione del popolo rom continua ancora oggi. Nonostante la strategia emanata dall’Unione Europea a cui dovrebbero attenersi tutti i paesi membri. Il Framework for National Roma integration stategies prevede una serie di misure a cui i paesi membri dovrebbero attenersi. La finalità di queste misure è la lotta alle discriminazioni. Questa strategia si chiama RSC e prevede quattro assi di intervento: educazione, lavoro, salute e politiche abitative.

Eppure nonostante tutto questo, la strategia non viene completamente applicata.

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