Le Rane di Aristofane sotto le stelle di Scampia
Il 14 luglio 2022 è andato in scena a Scampia Le Rane di Aristofane.
Goffredo Fofi agli esordi di Arrevuoto Teatro e Pedagogia, a Scampia, parlava del “Teatro salvato dai ragazzini”.
Il teatro “con” i ragazzini e le ragazzine, e non “per” i ragazzini e le ragazzine, è un rituale collettivo, partecipato in cui, come nelle fiabe, i bambini “penetrano il buio della foresta, per percorrere e sperimentare il confronto con il male e scoprire o intuire i modi per potersi districare nel suo nero groviglio”.
(Goffrdo Fofi su Arrevuoto, 2009).
Foto di Carlo Iavazzo
Districarsi dal buio della foresta per salvare l’umanità
Districarsi significa sortirne insieme per salvare l’umanità, per renderla cosciente.
La rielaborazione di classici da parte dei “ragazzini”, come nella tradizione di Arrevuoto, ci consente di estendere l’esperienza al pubblico che è parte della loro rocambolesca e ragionata acrobazia teatrale.
E’attraverso questo rituale dirompente che demoliscono barriere e confini tra la scena e la platea, collettivizzando l’esperienza teatrale.
Con loro il teatro non è più spazio di pochi privilegiati.
Scampia centro di Napoli
Ieri i ragazzini e le ragazzine hanno salvato ancora una volta il teatro e lo hanno fatto a Scampia in una sera di metà luglio.
Sono riusciti a chiamare a raccolta centinaia di persone sulle terrazze di Chikù, in fase di allestimento verso Moss, il primo ecomuseo diffuso di Napoli.
Ieri erano presenti non solo le famiglie dei ragazzi e delle ragazze in scena, ma anche tantissime persone da ogni angolo del quartiere e della città che hanno risposto all’ invito attraverso il video lanciato dagli stessi ragazzi e ragazze dai social di Chi rom e…chi no.
Ieri, come in poche occasioni, quali il Mediterraneo Antirazzista, Il Carnevale Sociale promosso dal Gridas, o gli spettacoli ormai del lontano passato di Arrevuoto che si tenevano all’Auditorium di Scampia (oggi spazio ancora chiuso), Scampia è stata il centro di Napoli.
L’opera in scena
Bambin@ e ragazz@ rom e non rom, prevalentemente di Scampia, ma anche e di altri quartieri di Napoli hanno messo in scena una rivisitazione di Le Rane di Aristofane, sapientemente guidati dal Collettivo LaCorsa con Valeria Pollice, Gianni Vastarella con le guide teatrali Giuseppina Cervizzi e Vincenzo Salzano, insieme alle guide pedagogiche di Chi rom e…chi no: Biagio di Bennardo, Giovanna Mauriello e Assunta Mascolo.
10 incontri laboratoriali nell’ambito dell’ampia rassegna Scampvill fatta di tantissime attività per l’infanzia e spettacoli teatrali.
Foto di Carlo Iavazzo
Con un’opera corale sullo stile della Non Scuola Corsara e di Arrevuoto, “i ragazzini” hanno rappresentato il potere salvifico del teatro e della poesia contro l’abbrutimento delle coscienze.
«Statemi dunque a sentire: io sono sceso quaggiù a cercare un poeta. Per farne che, direte voi? Perché la nostra città possa salvarsi e mantenere il suo teatro.»
(vv. 1417-1419, Le Rane, Aristofane, 405 a.C.).
Perché “Le Rane”
Il Collettivo LACORSA dichiara: “Abbiamo scelto di lavorare su Rane di Aristofane, di riscriverlo, traslando il luogo dell’azione nel quartiere di Scampia al Nord di Napoli, di farlo agire da bambini, adolescenti, adulti che quotidianamente vivono questo territorio.
Nell’opera Le Rane in una società in cui non ci sono più valori, Dioniso col suo servo Xantia scende negli Inferi per riportare in vita un grande poeta che tramite la sua arte e la sua sapienza possa risollevare le sorti della città in preda alle smanie di politici corrotti e soggiogata da una lunga guerra.
L’ingresso all’oltretomba, nella nostra riscrittura, non è più l’Acheronte bensì una palude dalle acque torbide vicino al Lago Patria, popolata da centinaia di rane gracidanti.
Rane è un testo antico che a distanza di oltre 2000 anni riesce ancora a parlarci. Lo fa ricordandoci che una società senza cultura e poesia non può esistere”.
Grandi emozioni
Noi di Chi rom e…chi no, sentiamo ancora fortissima l’emozione della serata di ieri.
Ci commuove tantissimo pensare che i professionisti e le professioniste del Collettivo LaCorsa che oggi hanno condotto il laboratorio, sono stati gli adolescenti con cui abbiamo iniziato circa 20’anni fa Arrevuoto a Scampia.
Ci commuove vedere tanta partecipazione in un quartiere che difficilmente viene concepito come centro cittadino di svago e cultura.
E ancora, ci commuove vedere che i genitori, un tempo bambini e bambine partecipanti alle nostre attività, accompagnano o ci affidano i loro piccol@. E lo fanno perché credono nel cammino che insieme stiamo tracciando da tantissimi anni.
Il ringraziamento più grande va a loro… “ai ragazzini”, che ancora una volta hanno salvato il teatro con la speranza che presto l’auditorium di Scampia, bene comune e casa del teatro, riapra le porte al quartiere.
Le Rane, nell’ambito della rassegna pedagogica e teatrale “Scampvill” è stato promosso dall’Associazione Chi rom e…chi no, in collaborazione con il Collettivo LaCorsa, il Teatro Area Nord, Teatri Associati Napoli, Moss – Ecomuseo Diffuso Scampia in connessione all’azione “Cultura del Sospeso” del progetto IpIp Urrà, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.