CHI ROM E…CHI NO si presenta
“Nessuno educa nessuno, nessuno educa se stesso, gli uomini si educano l’un l’altro con la mediazione del mondo”.
Paulo Freire

Chi rom e… chi no nasce nel 2002 come gruppo informale che mette in pratica interventi pedagogici, sociali e interculturali insieme alle comunità rom e italiane nel quartiere di Scampia.
L’atto fondativo, e politico, è stato la costruzione con gli abitanti rom di una baracca “abusiva” in un campo “abusivo” con l’obiettivo di renderla spazio pubblico laboratoriale e di incontro tra rom, gagiò, piccoli, giovani e adulti. Nella baracca, chiamata Scola Jungla dalle bambine e i bambini, per molti anni, con enorme difficoltà, si sono consolidate prima di tutto le relazioni tra le persone, abitanti del quartiere e della città, e si è cercato di costruire le condizioni favorevoli alla partecipazione, attivando laboratori interculturali, creativi e di cittadinanza attiva che ancora oggi proseguono anche se la baracca non c’è più, contribuendo ad aprire importanti riflessioni con i rom sul tema dell’abitare e sul superamento dei campi e sulla riqualificazione creativa dal basso dello spazio pubblico.
La baracca, insieme ad altri spazi storici del quartiere, è stato un vero e proprio avamposto e centro di resistenza contro la disumanizzazione, spazio di lotta per il diritto a una esistenza dignitosa di migliaia di persone costrette a vivere “ai margini”.
Le assemblee pubbliche che negli anni hanno coinvolto i membri delle varie comunità rom insieme ai non rom di Napoli e d’Italia, hanno reso una zona di frontiera e considerata minoritaria e marginale, un campo rom, per definizione escluso dai circuiti maggioritari, un luogo nevralgico e vulcanico per progettazioni innovative, e sono state un modello concreto di processi partecipativi per una vera emancipazione e liberazione sociale e il ripristino dei diritti di cittadinanza.
La storia di chi rom e…chi no, che dal 2006 è diventato associazione di promozione sociale e che non ha mai smesso di imperversare nell’area nord di Napoli, è costellata di percorsi nati dall’incontro fecondo di persone provenienti da contesti molto diversi ma con l’obiettivo comune di mettere in atto una vera e propria rivoluzione culturale attraverso riflessioni e azioni concrete e quotidiane.
Dal Carnevale del Gridas ad Arrevuoto, passando per il Comitato Spazio Pubblico e il Mediterraneo Antirazzista insieme alla estesa, ostinata e radicata rete di Scampia, fino alle imprese, di nome e di fatto, come La Kumpania e lo spazio poliedrico e interculturale Chikù Gastronomia Cultura e tempo libero, l’Econido e le più recenti progettualità che si sviluppano su un piano nazionale, come Ip Ip Urrà, chi rom e…chi no ha attraversato le tappe più significative della storia sociale di Scampia, mettendo insieme persone e idee, sapori saperi e culture, usando le mani la testa il cuore, scardinando il concetto stesso di periferia che è diventata un centro di produzione culturale, artistica, economica e intrecciando una tela ampia e resistente che ancora non è finita…

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